Le notti buie della Repubblica - 1

Gladio, la strategia della tensione e le ingerenze estere in Italia 1956

Dopo la divulgazione del segreto, coincidente approssimativamente con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e con la conseguente fine della guerra fredda, pur non esistendo nulla di accertato, sono state fatte molte ipotesi sulle relazioni intrattenute da questa organizzazione, o da parti deviate di essa, con l'eversione di destra o di sinistra o con attentati o con tentativi di colpo di Stato avvenuti in Italia. Già precedentemente si era comunque parlato di tale organizzazione (ne parla per esempio Aldo Moro nel suo memoriale, scritto nel 1978 durante i giorni della prigionia), e la sua esistenza era comunque ovviamente nota nell'ambito dei vertici politici, dei ministri competenti, dei vertici militari e dei servizi segreti.

Nel 2000 il rapporto del gruppo «Democratici di Sinistra-L'Ulivo», stilato in seno ad una Commissione parlamentare, concludeva che la strategia della tensione era stata sostenuta dagli Stati Uniti d'America per «impedire al Pci, e in certo grado anche al Psi, di raggiungere il potere esecutivo nel paese», identificando anche i Nuclei per la Difesa dello Stato non come un gruppo autonomo, ma come una delle operazioni portate avanti da Gladio con questi scopi.


Il Piano Solo, 1964

Contrapposizione tra il Presidente Segni e Aldo Moro

La contrapposizione politica che si stabilì, a livelli quasi di scontro, fra il Capo dello Stato ed il premier uscente Aldo Moro riguardava appunto il centrosinistra: alle proposte di Moro (cui peraltro Segni doveva buona parte delle sue fortune politiche, compreso il Quirinale), che avrebbe aperto alla sinistra con maggior fiducia, col sostegno di una parte della DC e un tiepido avvicinamento del PCI, Segni rispose proponendo, o forse minacciando, un governo di tecnici sostenuto dai militari.

L'uomo cui Segni prevedeva di dover far riferimento per l'affidamento delle funzioni di governo sarebbe stato il Presidente del Senato Cesare Merzagora, che si era poco tempo prima fatto notare per una singolare affermazione in cui dichiarava di attendersi che i partiti politici avrebbero avuto vita breve, invocando un Governo di emergenza.

Secondo governo Moro

Il 17 luglio, invece, Moro si recò al Quirinale, con l'intenzione di accettare l'incarico per formare un nuovo esecutivo di centrosinistra. Durante le trattative, infatti, il PSI, su impulso di Pietro Nenni, aveva accettato il ridimensionamento dei suoi programmi riformatori. La crisi rientrò, nessun carabiniere dovette muoversi.




Moro, insieme a Nenni (che nel 1967 rievocherà quel periodo come quello del «tintinnio di sciabole»), optò per un più tranquillo e morbido ritorno alla formula governativa precedente, che avrebbe evitato rischi alquanto inquietanti, e il PSI rilasciò prudenti comunicati di rinuncia ad alcune richieste di riforme che prima aveva avanzato come prioritarie.






La strategia della tensione






La strategia della tensione in Italia è una teoria politica che indica generalmente un periodo storico molto tormentato della storia d'Italia, in particolare negli anni settanta del XX secolo, conosciuto come anni di piombo e che, mediante un disegno eversivo, tendeva alla destabilizzazione o al disfacimento degli equilibri precostituiti.






L'arco temporale si concentrerebbe in un periodo storico che andrebbe dalla strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) alla strage di Bologna (2 agosto 1980), sebbene alcuni studiosi retrodatino l'inizio di tale strategia alla strage di Portella della Ginestra (1º maggio 1947) o al Piano Solo (1964), il fallito colpo di Stato progettato dal generale dell'Arma dei Carabinieri Giovanni de Lorenzo.






In altre parole la strategia della tensione si basa su una serie preordinata di atti terroristici, volti a diffondere nella popolazione uno stato di tensione e di paura, tali da far giustificare o auspicare svolte politiche di stampo autoritario e può anche essere attuata sotto forma di tattica militare che consiste nel commettere attentati dinamitardi e attribuirne la paternità ad altri






Questo periodo è stato caratterizzato dalla commistione di un terrorismo neofascista molto violento e da un mai chiarito terrorismo di Stato sostenuto da alcuni settori militari e politici che intendevano attuare un colpo di Stato in funzione anticomunista, specialmente dopo il movimento del Sessantotto e l'autunno caldo. Tale terrorismo si espresse soprattutto in stragi rivolte senza movente contro cittadini comuni o contro gruppi di antifascisti e militanti di sinistra (al punto che molti di loro, parlando di "democrazia limitata", optarono per la scelta della lotta armata e del terrorismo, contrapponendosi allo Stato italiano).






Fonte Wikipedia






continua...

Commenti

Post popolari in questo blog

LA MAGIA DI UN ABBRACCIO – Pablo Neruda

LA DONNA CANNONE E L'UOMO BOMBA

LA LETTERA. SETA. A. BARICCO