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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

SUPERMARIO E LA SUA MAMMA

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Questa foto rappresenta com'è realmente l'Italia di oggi, nonostante i più credano che un bambino nato in Italia, ma non da genitori italiani, non sia italiano.... ...e infatti Mario Balotelli non era italiano fino al compimento dei suoi 18 anni... ...eppure questo ragazzo ha portato la nostra nazionale in finale...è italiano, orgoglioso di esserlo... ...e noi quando potremo dirci orgogliosi di avere raggiunto un grado di civiltà tale per cui si concede la cittadinanza a chi nasce in Italia come un diritto acquisito? Questa foto, aldilà di ogni considerazione politica o sportiva, è meravigliosa.

LA LETTERA. SETA. A. BARICCO

Mio sisgnore amato, non aver paura, non muoverti, resta in silenzio, nessuno ci vedrà. Rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli occhi, e accarézzati, ti prego, non aprire gli occhi se puoi, e accarézzati, sono così belle le tue mani, le ho sognate tante volte adesso le voglio vedere, mi piace vederle sulla tua pelle, così, ti prego continua, non aprire gli occhi, io sono qui, nessuno ci può vedere e io sono vicina a te, accarézzati signore amato mio, accarezza il tuo sesso, ti prego, piano, è bella la tua mano sul tuo sesso, non smettere, a me piace guardarla e guardarti, signore amato mio, non aprire gli occhi, non ancora, non devi aver paura son vicina a te, mi senti? sono qui, ti posso sfiorare, è seta questa, la senti? è la seta del mio vestito, non aprire g

DA "LETTERA A UN BABINO MAI NATO"

Bambino io sto cercando di spiegarti che essere uomo non significa avere una coda davanti,significa essere una persona.E anzitutto a me interessa che tu sia una persona,persona è una parola stupenda,perchè non pone limiti a un uomo e una donna,non traccia frontiere tra chi ha la coda e chi non c’è l’ha.Il cuore e il cervello, non hanno sesso. Nemmeno il comportamento. Se sarai una persona di cuore e di cervello, ricordalo, io non starò certo tra quelli che ti ingiungeranno, di comportarti in un modo o nell’altro in quanto maschio o femmina.Ti chiedero solo di sfruttare bene il miracolo d’essere nato,e di non cedere mai alla viltà.È una bestia che sta sempre in agguato,la viltà,in nome della prudenza,in nome della convenienza,a volte della saggezza.Non dovrai evitare il rischio,mai,anche se la paura ti frena.Venire al mondo è già un rischio,quello di pentirsi poi d’esserci venuti. Oriana Fallaci, Lettera a un bambino mai nato

PAURA D'AMARE

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La paura, è uno dei grandi deterrenti dell'amore. A volte ha il potere di renderci tutti codardi. Ci induce ad imbocccare il cammino più sicuro, a eludere il nostro impegno, a nasconderci a noi stessi e agli altri. In quel nostro paradiso del sicuro quieto vivere, noi ci isoliamo escludendoci da tutto ciò che dà gioia e significato alla nostra vita. Affrontare le nostre paure, non significa sottrarci a ogni coinvolgimento emotivo e nemmeno rivestire una dura corazza esterna per renderci inattaccabili dalla sofferenza. Per contro, consentire alla paura di determinare il corso della nostra esistenza, significa porgere l'orecchio a una soltanto delle nostre voci interne. Altre meritano di essere ascoltate. Una di queste dice che la paura più terribile, è quella di condurre una vita defraudata dell'amore. Quando l'amore esiste, ed è dotato di forza sufficiente, paura, apprensione, disinganno, si riducono a nullità. Leo Buscaglia  liberamente tratto da Nat

COME GIOIE IN UN ADDIO

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E così mi sono ritrovata alla fine della strada, senza via d'uscita. L'avevo visto il cartello quando mi apprestai a imboccarla, tanto tempo fa. Adesso sono qui. Non c'è più nulla. Un pò di campagna, le ultime due case, il coccodè di qualche gallina dimenticata, come me. Sto seduta su quel pò che rimane di una antica gebbia e aspetto. Potrei tornare indietro, forse dovrei. Ma sono stanca, sudata, assetata. I miei capelli sono arruffati dal vento e dalla polvere. Potrei bussare alla porta di una delle due case. Magari qualcuno mi elemosinerebbe del'acqua e un pò di ascolto. Rimango a ricordare quel giorno di fine luglio. Ricordo gioia, felicità, ebbrezza e nessuna consapevolezza. Oggi c'è il vago ricordo di una estate e niente più. Troppo poco il niente per giustificare le attese, le fermate obbligate davanti ai rami che crescono aggrovigliati. La neve dell'inverno non ha gelato il mio cuore, adesso c'è la primavera e fra l egemme che nascono n

COME JEKYLL E HYDE

Buffet a margine di una presentazione milanese. Un’amica mi presenta una signora. Bella, elegante. Si chiacchiera, parliamo di figli. Lei ne ha due, maschi, un adolescente e uno sulla ventina. E’ separata, i ragazzi stanno con lei. Dice che sono molto prepotenti. La insultano, si “fanno sotto” fisicamente. “Il grande” mi dice “è un omone. Non riesco a tenerlo”. Si è separata dal marito per la sua prepotenza, e ora rischia di ritrovarsi sulla stessa barca. Un’altra signora, professionista, anche lei ottima borghesia. Racconta qualcosa di simile. Figli, mariti con una faccia in piazza e una in casa: “Se lo dici non ti credono: ma come, un uomo così gentile, così raffinato, così corretto? Ragazzi così perbene, è un piacere averci a che fare?”. Come Jekyll e Hyde. No, non lo diresti mai. Non si arriva al dramma. Niente botte, niente occhi neri e ossa rotte. Che cosa fai, denunci tuo figlio perché ti insulta, perché ti odia, perché prende per i polsi e ti sbatte contro il muro? Ma il p

STASERA HO CERCATO LA LUNA NEL CIELO

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Tramontata è la luna, con le Pleiadi, a mezzo è la notte e il tempo passa e io giaccio sola. Fr.94 Saffo Chissà cosa sogni. Ho voglia di baciarti. Che fai? Dormi? Non devi andare via. Ti ho scelto. Non importa quello che pensi. Ho deciso io. Voglio stringerti, ho paura di perderti, ho bisogno di sapere che ci sei. Ti prego rimani. Parla. Ho voglia di sentire la tua voce perché fa vibrare i nostri corpi. Non posso permettere che tu vada via, anche se non vuoi, anche se non mi vuoi, se non vuoi che io ti segua. Devo convincerti, devi rimanere. Se io non posso stare con te, tu vivrai felice senza di me, lo so, io vivrò, infelice, rubando attimi alla tua vita, di nascosto, immaginando i tuoi respiri. Perderò, perderò me ma adesso voglio ascoltarti. Ricordi quella città fredda e lontana? Ricordi il nostro primo sguardo? “Cos’è? Ti ho svegliato?” ”Che ore sono?” “E’ presto, se vuoi dormi ancora un po’.” “E tu?” “Sono ben sveglia ormai. Vado a preparare il caffè.” Ho voglia di baciart

ERI LA' DOVE SEMPRE TI ASPETTAVO....

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Ti ho attesa da sempre eri nel volto di ogni donna all'angolo di ogni via eri la sabbia che brucia la pelle il vento d'aprile la pioggia dell'ultimo dell'anno eri nei libri che ho comprato nei findus dei tempi neri nelle case che ho attraversato nelle cose che ho scritto e che ho strappate eri con me all'osteria e al supermarket nei giorni che la vita se ne andava e in quelli che, come il mare, tornava eri la luna una sonata per piano di schumann un occhio di lince la posidonia che tenera s'avvinghia le albe che venivano dopo l'insonnia eri sempre là dove t'aspettavo eri la pelle di cui non si può fare a meno eri nelle cose e dentro di me ti ho attesa da sempre Luther Blisset

I MESSAGGI

Vado tutti i giorni in riva al mare: ho imparato a decifrare i messaggi degli uomini. So di fogli, grigi o gialli, con grafie disperate... dentro bottiglie che non possono essere aperte dalle onde. Grida, gemiti alla deriva che giungeranno intatti fino al Baltico o al Mar del Giappone. A forza di trovarli tra la sabbia, provenienti da tutti i punti della terra, so riconoscere i quattro versi del languido, la sua richiesta d'aiuto rimata in strofe impeccabili. So distinguere le lacrime dozzinali con cui il grossolano sigilla il suo appello, le imprecazioni del violento e il tono freddo dell'orgoglioso. So riconoscere il messaggio del nostalgico: appone sempre ben chiari nome e data. L'abitudine a ricevere messaggi mi permette di affermare che dietro ogni cuore disegnato si nasconde un'anima di vergine, così come gli anziani disegnano orologi e gli adolescenti ghigliottine. Ci sono lunghi lamenti: appartengono al vanitoso, che descrive prolissamente le sue asp