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PROSPETTIVA (DA "DUE PUNTI")

Si sono incrociati come estranei, senza un gesto o una parola, lei diretta al negozio, lui alla sua auto. Forse smarriti O distratti O immemori Di essersi, per un breve attimo, amati per sempre. D'altronde nessuna garanzia Che fossero loro. Sì, forse, da lontano, ma da vicino niente affatto. Li ho visti dalla finestra E chi guarda dall'alto Sbaglia più facilmente. Lei è sparita dietro la porta a vetri, lui si è messo al volante ed è partito in fretta. Cioè, come se nulla fosse accaduto, anche se è accaduto. E io, solo per un istante Certa di quel che ho visto, cerco di persuadere Voi, Lettori, con brevi versi occasionali quanto triste è stato. Wisława Szymborska

NEVE DI MARZO

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Il tepore lieve del sole sparisce nell'assenza di ciò che è stato. Passato, svanito in pochi attimi. Il freddo che ci circonda appartiene a ciò che non abbiamo voluto vedere. Alle nostre spalle l'ultima partenza, scomparsa è ormai la nostra isola. Lontana è la sabbia nera e appassiti sono i fiori bianchi. Le calette e la fila per il pane, le ore trascorse con Lia, le uscite in barca per sentire le berte maggiori e l'attesa per vedere nascere le tartarughe: nulla più. C'è il tempo del ritorno, dello sguardo che ci unisce senza parlare, c'è il suono assordante di chi non vuole salutarsi per sempre. Siamo ancora lì, prepotenti, siamo ancora lì sulla strada verso il faro, siamo ancora lì, forti nel vento. Non si può chiedere al destino di recidere quello che è più che un cordone ombelicale, non si può. E' un peccato mortale. Allora perchè questa neve, perchè il freddo congela i visi ed è impossibile schiudere le labbra in un nuovo sorriso? Viola Bonifacio