una lettera
Un racconto per te. Non te l’aspettavi? Avevo piacere che tu lo leggessi per primo e che avessi l’esclusiva (per ora). Alcuni passaggi li conosci già (sigh). Così era una cosa che mi prendeva e ho voluto mettere a posto il diario... Come è venuto? Non lo so. Quando metti nero su bianco sembra tutto più chiaro. Un attimo dopo non lo sembra più. Lo so, è troppo lungo, fa caldo e non viene voglia di leggere. In ogni caso è tuo. Ho cercato di essere obiettiva e ho voluto cambiare prospettiva. Ti ho telefonato proprio perché rileggendo i toni un po’ aspri e iniqui delle nostre ultime e-mail, mi sembrava giusto smorzarli. Mi piacerebbe sapere come stai, mi piacerebbe darti il pacchetto e ascoltare il CD che avresti voluto regalarmi. Forse un’amica non sarò, però è stato bello averti incontrato, è stato bello trascorrere tanti momenti unici insieme e volevo che questo emergesse dalle parole di “Nessuna Certezza”. L’amore può anche finire ma il “bene velle” (il volere bene) non passa mai. Io ti voglio bene e te ne vorrò sempre anche se i nostri destini non si uniranno più. Per te ci sarà un posto speciale nel mio cuore!
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