CARO FRANZ
Sono a casa da solo, sono sdraiato sul mio letto e penso al mondo e ai suoi uomini che vanno e vengono. Vorrei andare, seguire uno di loro a caso, senza chiedergli nulla, solo accostandomi a lui e camminando sui suoi passi. Così senza meta me ne andrei, vorrei scoprire i volti di tutte le anime vaganti, e leggere dentro i loro occhi. Mi alzo per andare alla finestra, guardo in fondo al mare fin dove l’orizzonte svanisce e io non potrei più vedere. In alto le stelle illuminano la strada di chi cerca il buio, in una notte interminabile, una risposta consolatoria al viaggio. Non resisto oltre, torno a sdraiarmi per immaginare di essere in grado di fermare il mio respiro, lo controllo, non sento più, non vedo più. Sono morto. Serro i miei occhi più forte che posso. Silenzio. Buio senza stelle. Flebile riprende, è l’istinto, sopravvivo. Ci sono, sono qui nel mio letto. Mi alzo, attraverso la mia casa, percorro tutto il corridoio . Indosso il mio cappotto, il mio cappello e prendo la valigia...