Il Mare Rosa - Incipit
Scappo. Scappo e non mi troveranno. E’ un gioco, quello dei
piccoli: guardie e ladri. E io sono il ladro.
Nella valigia infilo il
necessario. Cerco gli occhiali con la montatura d’oro.
Guardo i mobili dentro
la stanza, mi sdraio sul letto. Sotto sopra, così è rimasta la foto di mio padre, ci tiene Angela,
la rimetterà a posto lei.
Davanti al suo volto la candelina della torta e il numero
39. Non ne ha spente più, mi dispiaccio per i suoi pochi anni vissuti.
Era buono con me, lui, solo lui.
Io sono diverso. Amo il bello, amo i soldi, tanti e da
spendere. Io sono un bravo ragazzo. Io sono quel bambino che a dodici anni ha
lasciato la scuola. Io sono quel bambino che non sa cosa sia un abbraccio di
una mamma, perché lei, mia mamma non mi ha mai abbracciato. Io sono io, fermo
davanti alle lacrime di mio padre che
veniva alle visite nel carcere minorile.
Aveva dei vestiti nuovi per me, tutte le settimane. Tute e
scarpe da ginnastica firmate che mi facevano essere il più invidiato.
“Non mi prenderanno più, quando uscirò di qua.” Gli dicevo
così, ogni volta.
Devo scappare. Presto. Non c’è nessuno in casa, solo il cane
e il gatto che ostacolano il mio cammino. Sempre tra i piedi. Vorrei tirargli
un calcio, li accarezzo.
Veloce per le scale, il portone si chiude dietro di me.
Salgo in macchina. Apro il cancello con il telecomando.
Scappo davvero.
Alla fine della discesa li vedo. Un posto di blocco.
E’ la fine, penso, se mi fermano. Ho il cuore in gola. Devo rimanere calmo e tranquillo.
Non ho la patente, non l’ho mai presa. Non ho documenti.
Alzano la paletta, non posso forzare. Mi fermo.
Non ho la patente, non l’ho mai presa. Non ho documenti.
Alzano la paletta, non posso forzare. Mi fermo.
Ho il libretto della macchina, è intestata alla moglie di
mio padre, ha anche pagato l'assicurazione. Sorrido, glaciale: "Sono sceso per il caffè, e ho dimenticato il
portafoglio. Mi scusi tanto". dico e sono cordiale, come sempre con i miei nemici.
Io e l’agente discutiamo sul mio accento. E’ fatta. Siamo
compaesani.
“Vai, vai pure” mi dice. “Si vede che sei un bravo ragazzo”.
La mia fuga ha inizio.
Lascio il continente. Vado a casa. Ci riprovo.
@ Viola Bonifacio
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