PADRI
I padri si svegliano presto la mattina. Alle 6 e mezza preparano piano il caffè, riscaldano il latte, non troppo perché alle ragazzine in genere non piace bollente. I biscotti, quelli leggeri, e la nutella, tanto lei è così magra. Troppo, dovrebbe mettere qualche chilo in più, ma guai a dirglielo ad una ragazza….il pullman per Brindisi parte presto, la parte più dura è la sveglia. Ogni mattina i padri cercano le parole migliori da mescolare a quel profumo. La delicatezza di chi ha paura di strapparle ad un sogno, la scorza fintamente dura di chi ricorda di aver fatto il militare. Appostati vicino al bagno i padri aspettano pazienti che trascorrano i minuti di colloquio con lo specchio, le ragazze hanno mille domande da fare. Lo specchio le guarda sorridendo, hanno un tale infinito futuro davanti che non si prende la briga di rispondere loro, avranno tutto il tempo. Alla madrespetta sempre il bacio più forte, e l’abbraccio, al padre una carezza veloce, che ogni mattina lo lascia con il rimpianto di non averla afferrata per darle un bacio, avrà tempo domani, e i mille altri giorni che aspettano quella ragazzina bella come la vita. Di corsa per le scale, l’autobus non aspetta, e le compagne davanti al predellino fremono, si metteranno al loro solito posto, in gruppo, in fondo, troppe le cose da raccontarsi, il cellulare è pieno di messaggi, e su fb fino a tardi, il loro conversare ha passato al setaccio amici amori scuola feste vestiti…I padri hanno un momento di smarrimento, ogni mattina. Lo stesso che li prendeva quando, alle elementari, accompagnavano le loro bambine a scuola, mano nella mano. Quando osservavano la fila dei bambini che si allontanava dietro la maestra zaino in spalla, una fitta leggera al cuore segnava il piccolo dolore della separazione quotidiana. Cresciute, non hanno più bisogno di loro, dei padri. Corrono via, e il momento della loro uscita di casa la mattina è quello del silenzio, dura un attimo, il tempo di mettere a fuoco le ultime immagini. Lei che diventa sempre pi bella, le amiche sempre intorno, gli amici maschi che diventa sempre più difficile distinguere fra loro, e forse c’è già qualcuno che è più amico degli altri. I padri si agitano, per queste cose, non è mai il tempo giusto perché crescano, le ragazze. A volte un figlio è arrivato dopo lunghi periodi di attesa, avere un figlio è la scelta di una vita e allora certe bambine sono più preziose di ogni cosa. I padri hanno quella sottile malinconia dell’abbandono, ogni mattina. La ragazzina lascia una scia di profumo leggero, di disordine nelle camere che le mamme risistemeranno, e quando rientrerà nel pomeriggio troverà tutto perfettamente in ordine. Poi escono, i padri, hanno davanti una giornata come tutte le altre. Il lavoro, i colleghi, il paese, gli amici. Affronteranno il mondo dei grandi, dei mutui ed el bollo auto, della spesa e dei programmi per l’estate, a lei quest’anno volevano forse regalare qualcosa di speciale, un viaggio in Grecia magari,. Ma non da sola, naturalmente… Succede spesso di dimeticarsi dei figli, durante una normale, banale, spesso inutile giornata di lavoro. Poi di colpo dopo l’ora di pranzo ti prende una leggera euforia, escono da scuola a quell’ora, prendono il pullman per il ritorno, a casa sarà una festa come sempre. Protestano per quello che trovano, ma vuoi mettere la cucina di casa….sorridono i padri, al pensiero della piccola lite su cosa troverà da mangiare, sotto il piatto coperto come faceva sua madre con lui da piccolo. Maneggiano con poca perizia i cellulari, i padri. A volte compaiono numeri strani sconosciuti. Ti viene quasi voglia di non rispondere. Poi schiacci il maledetto tasto verde.
ALESSIO VIOLA, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO DI MARTEDI 22 MAGGIO 2012
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