NEOFASCISTI A MILANO - DISTRUTTA LA LAPIDE DELLA PARTIGIANA LIA



Pochi giorni fa è stata distrutta a Milano, nel quartiere Niguarda, la lapide di Gina Galeotti Bianchi,
la partigiana Lia.

Eco un suo breve ritratto:
Nata a Mantova il 4 aprile 1913, caduta a Milano il 24 aprile 1945, ragioniera.

Lia, questo il "nome di battaglia" di Gina Galeotti Bianchi, è morta,

dopo anni di lotta contro il fascismo, proprio nei giorni della Liberazione di Milano.

Pur incinta di otto mesi, "Lia" si stava recando all'ospedale di Niguarda dove doveva
 incontrare alcuni partigiani feriti, lì ricoverati sotto false generalità. 
Fu falciata da una raffica di mitra, sparata da un camion carico di soldati tedeschi in fuga e
 incappati in un posto di blocco partigiano. 
Gina Galeotti Bianchi aveva cominciato giovanissima, diciassette anni prima,
 la sua attività antifascista. 
Nel 1943 era stata arrestata e deferita al Tribunale Speciale per essere stata 
tra gli organizzatori a Milano degli scioperi del marzo contro la guerra. 
Incarcerata per quattro mesi, fu liberata con la caduta del fascismo il 25 luglio e 
all'8 settembre entrò subito nelle organizzazioni della Resistenza. 
Fece parte, in particolare, del Comitato provinciale di Milano dei "Gruppi di difesa della donna",
 si impegno nel servizio informazioni e si dedicò all'assistenza delle famiglie degli antifascisti caduti. 
Il 19 novembre 2005, nella zona di Niguarda, nei giardini tra via Val di Ledro e via Hermada,
 il Comune di Milano ha intitolato l'area a Gina Galeotti Bianchi.
“Una gravissima provocazione neo fascista che si manifesta in un quartiere popolare, 
che ha avuto una storia antifascista molto significativa”,
 ha detto a Radio Popolare Roberto Cenati, presidente dell’Anpi di Milano.
In un momento storico ricco di rigurgiti fascisti e razzisti, bisogna continuamente ricordare le storie 
di uomini e donne che hanno combattuto per la nostra libertà.
Con forza e autorevolezza. ORA E SEMPRE RESISTENZA








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